Le ‘volte’ interne alla Parrocchiale di Sant’Ambrogio furono realizzate in occasione del restauro e innalzamento delle strutture in epoca tardobarocca. Per la loro costruzione furono impiegate centinature in legno sull’estradosso, rivestite sull’intradosso con canniccio e intonaco a calce/gesso. Si tratta di strutture sottili autoportanti, in quanto durante il montaggio sono state appese alle strutture portanti del tetto, e poi svincolate da queste a lavori completati.
La struttura è caratterizzata da un’ampia volta a botte (raggio 6 mt e sviluppo c. 20 mt.), intervallata da tre coppie di costoloni ribassati (decorati a finto Nembro) e da quattro unghie in corrispondenza dei finestroni.
_______________________________
The ‘vaults’ inside the Parish Church of Sant’Ambrogio were built on the occasion of the restoration and raising of the structures in the late Baroque period. For their construction, wooden ribs were used on the extrados, coated on the intrados with wattle and lime/gypsum plaster. These are thin self-supporting structures, as during assembly they were hung from the load-bearing structures of the roof, and then released from these once the work was completed.
The structure is characterized by a large barrel vault (radius 6 meters and development c. 20 meters), interspersed with three pairs of lowered ribs (decorated with a fake Nembro) and four nails in correspondence with the large windows.
Committente: Parrocchia di Sant’Ambrogio di Valpolicella
Data: 2012
Categorie: Restauri e consolidamenti
Luogo: Sant’Ambrogio di Valpolicella (Vr)
Dalla realizzazione ad oggi, le volte non avevano subìto manutenzioni importanti e, pertanto, negli ultimi anni avevano mostrato segni di sofferenza statica, manifestatasi con caduta di intonaco. I fattori di degrado presenti erano di due tipi: intrinseci ai materiali (legno, canne palustri, fili metallici e intonaco) ed estrinseci, legati all’assestamento delle strutture portanti e ai danni da terremoto (non ultimo quello di Salò del 2004, che aveva danneggiato il presbiterio della chiesa).
La lettura delle lesioni visibili sull’intradosso metteva in luce un quadro fessurativo con andamento trasversale a ‘parallelogramma’, con depressioni al centro della volta e sui pesanti costoloni. A una trama di lesioni alquanto ramificata, però, non corrispondeva un danneggiamento altrettanto grave delle centine. Sull’estradosso i problemi erano dovuti alla rottura dei collegamenti metallici (chiodi e fili in ferro), che univano volta e centine. Come conseguenza si erano verificati avvallamenti e distacchi dell’incannucciato e dell’intonaco.
STUDI E ANALISI
Con l’ausilio di una piattaforma elevatrice si sono mappate accuratamente le fessurazioni presenti sull’intradosso; queste sono state messe in relazione con quelle presenti sull’estradosso. Tale analisi, raffrontata alle vicende costruttive e ricostruttive della chiesa, ha rappresentato la base di partenza per il progetto di consolidamento e restauro.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
Le priorità di progetto erano quelle di mettere in sicurezza le orditure lesionate e di garantire la pubblica sicurezza. Il progetto è altresì frutto di uno studio accurato della letteratura di settore più recente ed è stato preventivamente discusso con ditte altamente specializzate.
Gli interventi di consolidamento sono stati eseguiti sull’estradosso e dall’intradosso delle finte volte con l’obiettivo di far riaderire i vari strati tra loro, come in origine.
Sull’estradosso si è effettuata un’accurata pulizia (spazzolatura, raschiatura e aspirazione) e una disinfezione generale con biocida; in seguito tra centine e incannucciati si sono stesi dei cordoncini di pasta epossidica elastica e di micro perni in acciaio inox e resina, in modo da incrementarne l’area di contatto. A questo punto, si è proceduto alla stesura di fasce di tessuto in fibra di vetro (FRP), solidarizzate alla struttura sottostante grazie a speciali resine epossidiche.
A seguire, sull’intradosso è stata realizzata una rete di micro fori in corrispondenza delle fasce; nei fori è stata iniettata resina epossidica in pasta e sono stati inseriti micro perni in acciaio inox. Con il blocco dei perni nella resina, si è ottenuto l’ancoraggio dell’intonaco intradossale alla struttura soprastante. Infine la volta è stata stuccata e ridipinta con pittura a calce.
Per contenere i costi, gli interventi sono stati eseguiti in due sotto cantieri: è stato montato un ponteggio su ruote che ha permesso i lavori su metà navata. Una volta restaurata, l’impalcato è stato traslato sulla seconda metà per eseguire, anche lì, i medesimi interventi.
Soluzioni esclusive ed innovative per i tuoi spazi.